Come diventare Interior Designer: i compiti e le competenze da acquisire.
L’Interior designer o architetto d’interni è una delle professioni più ambite: un sogno che molte persone hanno nel cassetto, magari da chissà quanto tempo, che merita di essere realizzato.
Oggi più che mai la rete offre innumerevoli opportunità di trovare qualsiasi informazione e tutorial su questo tema, sembrerebbe che l’Interior Design sia diventato alla portata di tutti. Certamente l’architettura d’interni è molto di più. Per coloro che vorrebbero intraprendere questa professione, ecco il nostro punto di vista.
INTERIOR DESIGNER: PASSIONE O PROFESSIONE?
Passione, curiosità e costanza sono fondamentali. Avere passione per l’interior design significa raccogliere materiale sia cartaceo che digitale, visitare show room, frequentare mostre, non perdere la Design Week milanese per nessun motivo! Ma anche l’arte, le arti applicate, l’artigianato e la fotografia vi rientrano trasversalmente. Tutti questi interessi sono utilissimi per costruire un proprio bagaglio culturale e per restare costantemente aggiornati sul tema.
Certo la passione è importante ma anche il buon gusto non deve mancare. Non sempre è un talento innato ed è senz’altro possibile affinarlo attraverso un’educazione visiva e molta sperimentazione con colori, materiali e forme. Una sorta di “ginnastica estetica” per sviluppare il senso di cosa funziona e cosa no.
Non ci sono ricette preconfezionate, soprattutto perché il gusto ha forti connotazioni culturali e personali, varia col tempo e con le tendenze. La creatività, non può essere inscritta in uno schema rigido e ripetibile, si possono soltanto tracciare delle linee guida. L’apprendimento avviene quindi attraverso esempi, sperimentazione e l’aiuto di guide esperte.
STRUMENTI TECNICI
Ebbene si anche l’interior design ha il suo linguaggio e i suoi strumenti. Oltre alla sensibilità estetica è necessario avere una buona preparazione tecnica. Per fare un esempio conoscere l’antropometria, che studia la dimensione umana in rapporto allo spazio e alle sue funzioni.
Saper disegnare le planimetrie in scala e le viste ortogonali (prospetti e sezioni) utilizzando il disegno 2d per produrre gli elaborati grafici. Produrre i rendering in 3d (rappresentazioni tridimensionali) per comunicare l’idea ed entusiasmare il cliente.
Le competenze da apprendere sono riferite alle diverse fasi del progetto e consistono in:
Dialogo col committente: saper ascoltare le esigenze del cliente creando una sintonia e una relazione di fiducia è il primo passo verso un progetto riuscito. Che si tratti di un privato che vuole ristrutturare casa o di un’attività lavorativa, commerciale o ricettiva, il cliente deve essere al centro del progetto.
Il disegno a mano: la creatività e l’immediatezza fanno parte del bagaglio di un buon professionista; grazie all’uso del disegno a mano è possibile trasporre direttamente l’idea sulla carta, idea che verrà raffinata e concretizzata. Se guardiamo gli schizzi dei grandi maestri e il prodotto finale (ottenuto magari dopo anni di lavoro) noteremo che il progetto era già in buona misura nella mente del progettista.
Planimetria e rendering al computer entrano in gioco una volta che il progetto viene impostato. Il computer è un alleato prezioso, anzi indispensabile ma soprattutto all’inizio è necessario dedicare tempo e costanza all’apprendimento dei programmi.
La scelta degli arredi, dei materiali e dei colori: qui si entra nella parte più creativa dell’architettura d’interni, per molti la più piacevole, l’Home styling. Consiste nella vera creazione dell’atmosfera, anima del luogo: scegliere gli arredi, i materiali, accostare colori e tessuti, trovare gli oggetti, impostare l’illuminazione.