Interior designer o Arredatore quale scegliere?
Progettare interni era compito dell’architetto che ricopriva tutte le mansioni
Una volta non esistevano distinzioni. Progettare interni era compito dell’architetto che ricopriva tutte le mansioni. Progettava l’edificio, si occupava dell’arredamento, disegnava i mobili, sceglieva gli accessori; non c’erano tante specializzazioni come oggi.
Non esisteva neppure la figura del designer, tanto è vero che i grandi maestri, dai Castiglioni a Magistretti, da Albini a Sottsass, pur essendo architetti, si occupavano soprattutto di design. Col tempo però la categoria è andata sempre più frammentandosi in tante specializzazioni. Da qui nasce l’esigenza di chiarire le competenze tra
Interior Designer e Arredatore d’interni
Intraprendere un percorso formativo corretto e scegliere il corso più adatto alle proprie esigenze è fondamentale. Oggi gli arredatori sono chiamati anche “Home stylist” benché la figura dello Stylist d’interni abbia alcune competenze differenti e specifiche che merita un approfondimento a parte.
Ambiti di azione
Gli ambiti d’azione si sovrappongono. Per quanto riguarda la progettazione d’interni entrambe le figure operano su tutti gli spazi, domestici e non. Anche se non tutti si rivolgono a un architetto o a un arredatore d’interni per modificare la propria casa (soprattutto in Italia), c’è invece ampia richiesta per la progettazione di uffici, negozi, spazi espositivi, eventi temporanei, hotel, ristoranti e bar, dove un’accurata progettazione di interni è diventata irrinunciabile.
Interior Designer
L’interior design (ossia la progettazione d’interni) si occupa prima di tutto di modificare la planimetria di uno spazio ridefinendo le dimensioni, la distribuzione e le funzioni dei locali.
La progettazione avviene secondo le richieste del cliente che vuole adeguare o trasformare uno spazio a misura di nuove esigenze. Nel caso dell’abitazione, aggiungere un bagno dove non c’era, ridurre una camera da letto troppo grande in favore del soggiorno o ricavare la stanza degli ospiti ottimizzando gli sprechi. Si occupa anche di arredamento naturalmente, ma non sempre l’architetto d’interni entra nel dettaglio di tessuti, tende e complementi.
Come già ampiamente descritto nell’ articolo “come diventare Interior Designer” sono indispensabili le competenze tecniche, anche se non necessariamente una laurea in architettura. Non è però detto che un bravo architetto d’interni, pur avendo realizzato un’ ottima progettazione dello spazio, sia altrettanto abile (o interessato) a scegliere le giuste armonie cromatiche o gli accessori.
Arredatore d’interni
Le armonie cromatiche, la scelta degli arredi, dei tessuti e degli accessori, il progetto della luce sono invece le sue competenze tipiche. L’arredatore crea un “mood” piacevole da vivere, un mood fatto di atmosfere, colori, luci, materiali, tappeti e quadri, tende e cuscini, in un insieme armonico e coerente dallo stile unico e personale.
Il movimento moderno in architettura aveva praticamente abolito la decorazione d’interni quasi fosse un ambito di ”serie B”, oggi invece è di nuovo una componente universalmente riconosciuta. Per decorazione non s’intende affatto caricare un interno di decori, tappezzerie e tessuti, ma saper scegliere, con gusto e sicurezza, l’insieme degli elementi che andranno a “vestire” un ambiente.
Iscriviti alla nostra newsletter
* Add notice about your Privacy Policy here.